La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
Come il malèssere avèa guidato all'unione, addusse l'unione al benèssere. E tanto più di concordia era necessità, che, in sulle prime, nell'assoluta
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cantàvano. Era un inno alla Terra, alla madre comune, che, negli arcani connubii col padre Sole, avèa ridato agli uòmini generosamente il confidàtole seme
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tramortita, fu scagliata ai nemici un'ùltima imprecazione; poi, tutti inselvàrono - duce il Nebbioso, cui non avèa taciuto la selva segreto alcuno. --- Ed è
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disperazione. Ma già la fanciulla avèa riacceso i grand'occhi, e con un filo di voce, che parèa un sospiro: che ti ho fatto? - chiedèa. Brillò la trèmula voce
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virtù di parola, nè di pennello e neppure di realtà! ... Molte ne avèa Gualdo vedute; era la prima ch'egli sentisse. Perocchè, ora, lo specchio
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che, appoggiata al saldo tuo braccio, mi sentivo sicura e inturgidivo d'orgoglio … Eppòi, quando ti allontanavi, e già la distanza avèa superato la
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terra. - Non mormorìi, non applàusi. Ma Aronne avèa dato una voce al sentimento comune, sempre in cerca di forma, e però tutti tacitamente, approvando a
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indefinita, vedèndosela allontanare. Ora, in quella nave, in que' palischermi, non iscorgèvan più il mezzo che li avèa tratti alla pena, ma i figli di
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che Gualdo s'avèa, all'ingiro, argomenti fortìssimi; avèasi i luoghi, che non si pòngon la màschera come i loro abitanti; e colà, i luoghi, non èrano
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, ch'era un solo sorriso, tacendo, chè nulla avèa ad insegnare a quella gentile, cui il Cielo era stato il maestro, e suggendo dall'aerino suo sguardo
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fuoco e alla loro, rincamminossi per le orme segnate il dì prima. Perocchè Gualdo avèa risolto di aquistarsi una casa. Ma casa non vi ha senza pace ed
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medèsima terra e di un equànime padre. Da ogni parte, baci. Baci al reale diploma, baci alle mani di chi l'avèa apportato e al volto de' marinài. Era